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Prime Video sperimenta il doppiaggio via Intelligenza Artificiale

Prime Video sperimenta il doppiaggio via Intelligenza Artificiale

Solo pochi mesi fa, il 27 febbraio, rilanciavamo l’appello dell’ANAD (Associazione Nazionale Attori Doppiatori), che metteva in guardia sui rischi legati all’uso dell’Intelligenza Artificiale nel doppiaggio: non si trattava di un allarme per il futuro, ma di un fenomeno ormai in corso. Oggi arriva una conferma concreta: Prime Video ha lanciato negli Stati Uniti un programma pilota per il doppiaggio automatizzato di film e serie TV tramite IA.

L’esperimento: IA per dodici titoli non originali

Il progetto, al momento limitato al pubblico statunitense e disponibile solo in inglese e spagnolo latinoamericano, riguarda dodici titoli non originali, considerati “minori”, che non sarebbero mai stati doppiati con metodi tradizionali. Una scelta che Prime Video giustifica come un’opportunità per rendere il proprio catalogo “più accessibile” a una platea più ampia, pur trattandosi di opere che, evidentemente, non avrebbero avuto priorità nei normali processi di localizzazione.

Come funziona il doppiaggio IA

Nel blog ufficiale di Amazon, il progetto viene descritto come un “approccio ibrido”, dove l’Intelligenza Artificiale collabora con professionisti della localizzazione per garantire un risultato qualitativo. Nelle parole dell’azienda:

“Processi supportati dall’IA come questo, che incorporano il giusto livello di intervento umano, possono rendere accessibili contenuti che altrimenti non verrebbero mai localizzati.”

Un’affermazione che suona come una rassicurazione, ma solleva interrogativi concreti: che tipo di voci vengono utilizzate? Sono campioni vocali sintetizzati? E con quale tipo di contratto o autorizzazione sono state ottenute?

Il rischio, concreto, è che vengano campionate voci reali – maschili e femminili – da attori coinvolti in modo marginale o inconsapevole, trasformando la loro performance in materiale digitale riutilizzabile. Una forma di "cessione della voce" che in molti Paesi, tra cui l’Italia, potrebbe incontrare una forte resistenza legale e sindacale.

Un precedente che segna una svolta

Dopo le prime sperimentazioni su YouTube, questo passo di Prime Video rappresenta un precedente molto più significativo. Anche se riguarda titoli minori e ha un impatto limitato per ora, non si può ignorare la portata storica del gesto: l’inizio di una trasformazione potenzialmente radicale nell’industria del doppiaggio.

Paesi come l’Italia, la Francia, la Germania o la Spagna – dove esiste una tradizione forte e consolidata del doppiaggio – potrebbero diventare il teatro di una battaglia culturale e giuridica contro l’uso dell’IA in questo ambito.

Per il momento, le lingue coinvolte restano poche e i titoli selezionati sono marginali. Ma la direzione è chiara, e la sensazione diffusa è quella di essere davanti a un cambiamento di paradigma. Non più una previsione per il futuro, ma un presente che bussa già alla porta.

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